“Per l’ennesima volta, all’assemblea plenaria del Parlamento Europeo, c’è chi, emendando una relazione in materia di povertà lavorativa e disuguaglianze, si preoccupa di portare avanti battaglie ideologiche, invece che occuparsi dei problemi reali delle persone. In questo caso, come spesso accade, con l’aggravante di ‘usare’ donne e bambini come cavallo di Troia”. Lo afferma Alessandra Basso, europarlamentare bolognese della Lega. “Una tecnica spesso utilizzata, è quella di fare proposte lodevoli per persone a rischio, come le madri che devono crescere da sole i loro figli, per poi affiancare a queste tutto il variegato mondo LGBT, come se fossero situazioni analoghe. Si tratta di proposte dal carattere fortemente ideologico perché mirano a mettere in una posizione privilegiata determinate persone in base al loro orientamento sessuale o in base a come queste si autopercepiscono. La strumentalizzazione sta nel fatto che cercano di costringere i gruppi politici a votare a favore di queste proposte infilandoci dentro le madri sole o i bambini, forti del fatto che difficilmente qualcuno voterà contro gli aiuti a persone che potrebbero realmente essere in situazione di maggiore difficoltà”, continua l’eurodeputata leghista. “A ogni assemblea plenaria, regolarmente, c’è chi si preoccupa di queste proposte ideologiche, invece che di fare realmente qualcosa di utile per i cittadini dei paesi europei. È l’ora di dire basta a questo martellamento ideologico e alle strumentalizzazioni di donne e bambini e di pensare davvero al bene dei nostri popoli!”, conclude l’europarlamentare del Carroccio
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