“Sia l’unione degli atei italiani, sia alcuni Imam, si sono lamentati del segno di croce di Amadeus a Sanremo. E' un fatto curioso. Non mi pare di aver mai visto lamentele sui calciatori che ogni fine settimana, in televisione, fanno il segno di croce. Qui da una parte viene posto in discussione un diritto fondamentale della persona, cioè la libertà religiosa. Dall’altra, di fatto, si attaccano le radici cristiane della nostra cultura”. È quanto afferma Alessandra Basso, eurodeputata della Lega.
“Un semplice segno di croce non danneggia nessuno e non lede alcun diritto. L’elemento religioso è una parte positiva e integrante della nostra persona. È limitarlo, al contrario, che andrebbe a ledere un diritto. Inoltre, si vorrebbero censurare le stesse radici cristiane della nostra cultura. Siamo in Italia, non altrove, e non è accettabile che la cultura italiana diventi il bersaglio di qualcuno”, continua l’europarlamentare leghista. “Se il segno di croce è diventato un problema, allora è meglio fermarsi e riflettere su dove stiamo andando. Forse potremmo capire che su alcuni temi è giunta l’ora di tornare indietro”, conclude l’europarlamentare del Carroccio.
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